L’ORIGINE DI ROCCA MASSIMA
Tra documenti certi e congetture

Per quanto riguarda la storia di Rocca Massima, intesa come la storia del centro urbano nato dopo la fondazione del castello, conosciamo con una successione cronologica approssimativamente buona gli eventi più importanti: la donazione di Innocenzo III del 1202, le successioni dinastiche con l’affermazione della famiglia Conti tra il XIV e il XV secolo, l’occupazione Asburgica del XVI secolo,e l’avvento della famiglia Salviati tra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII. Nel XIX secolo il paese passa ai Doria Pamphili e il 18 Dicembre 1932 viene annesso al comune di Littoria.
Gli eventi appena citati risultano tutti precisamente testimoniati da documenti d’archivio; al contrario, non si può ravvisare – per il momento – una continuità analoga per quel che riguarda l’eventuale storia del paese prima del famoso “quia per tuae” di Innocenzo III. Lo storico e archeologo Antonio Nibby (1792-1839), nella sua Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de' Dintorni di Roma(1837), identifica in Rocca Massima una roccaforte, Arx Carventana: questo toponimo si trova citato anche nel IV libro de Ab Urbe Condita di Tito Livio, ma la scarsa quantità di informazioni non permette di dare un’attribuzione geografica certa della citata Arx.Lo stesso Nibby, proponendo l’ipotesi, dice testualmente:«Queste sono le pochissime notizie, che di quella rocca ci rimangono, le quali però, se non dimostrano pienamente essere l’Arce Carventana nel sito di Rocca Massima, non si oppongono nemmeno a tale congettura» (p. 18).

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