RIPRENDIAMOCI  “L’ACQUASANTIERA”

Nel numero scorso avevamo pubblicato il rintracciamento, dopo ben 28 anni, dell’urna cineraria risalente al I secolo d.c., che ignoti malviventi avevano trafugato dalla chiesetta della Madonna Del Carmine di Rocca Massima durante i lavori di restauro avvenuti nel 1991. Il titolare della ditta restauratrice, il geom. Angelo Tomei, a seguito di un altro articolo, redatto dal nostro collaboratore Matteo Cianfoni, nel quale si chiedevano notizie della vecchia “acquasantiera” della Madonnella, ci aveva inviato una lettera, pubblicata sempre nel numero di marzo 2019, nella quale  aveva fornito interessanti e dettagliate notizie a tal riguardo. L’urna cineraria, utilizzata come acquasantiera nella chiesetta, era stata “recuperata” dal “Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale” di Roma ed è in quel luogo che si trova ancora adesso.

Dopo il riconoscimento da parte del geom. Tomei, i Militi si sono messi in contatto con il Sindaco di Rocca Massima per avviare le pratiche di riconsegna alla nostra Comunità del prezioso oggetto sacro. Ovviamente il tutto dovrebbe avvenire previo allestimento di un sito sicuro e sorvegliato, onde prevenire il ripetersi del misfatto. In tutta questa vicenda ci aspettavamo una rispondenza da parte dell’Amministrazione di Rocca Massima per erudirci sulla situazione e magari proporci un sito idoneo per accogliere l’Urna. Per ora non abbiamo avuto nessun riscontro; probabilmente saranno tutti distratti dall’impegno per le imminenti elezioni amministrative!

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